La politica economica italiana apprezzata dall’Agenzia europea “Scope”

Giuseppe Montuori * 4 Novembre 2025
La politica economica italiana apprezzata dall’Agenzia europea “Scope”

Lo scorso  31 ottobre, l'Agenzia di rating  "Scope", ha fornito un giudizio positivo sull'Italia, confermando il rating BBB+ e migliorando l'outlook (valutazione dell’affidabilità creditizia di un paese), passando da "stabile" a "positivo". Per l'agenzia si è verificato un miglioramento sia delle finanze pubbliche che della stabilità politica. Il deficit nazionale è oramai indirizzato verso una discesa che lo porterà al 3% nel 2025, cosa che, molto verosimilmente, consentirà al Belpaese di uscire dalla procedura europea di deficit eccessivo già dal prossimo anno e, per molti addetti ai lavori, questo è stato possibile anche grazie all’addio al  Superbonus oltre all’aumento costante delle entrate fiscali, con una tendenza al calo dell’evasione fiscale. Non va tralasciato che l’elevato debito  italiano, è figlio di una enorme spesa pubblica degli anni ’70 che, non sempre è stata accompagnata da un adeguato sviluppo economico.  

Altro fattore che ha portato ad un giudizio positivo è rappresentato dal complessivo aumento occupazionale (da record), con un aumento dei contratti a tempo indeterminato e un sensibile calo di quelli a termine, senza dimenticare un sistema bancario saldo e robusto. L’Italia ha mostrato una sorta di resilienza anche alla crisi energetica che ha pervaso l’intera Europa, oltre che alla politica protezionistica targata USA. Attualmente il Pil (quantità di beni e servizi prodotti all’interno di un paese in un determinato periodo), stabilitosi negli ultimi tre mesi al 6,5%, supera anche se di poco, la media europea, attestatasi al 6,2%, inoltre uno spread ormai fermo 74 punti, ed un risparmio pro-capite in buona salute,  invoglia anche gli investitori d’oltralpe a scegliere la penisola italica.

Basti pensare che quello francese, si è attestato a 78 punti. Ecco, tutto ciò come sottolineato anche da un noto quotidiano economico nazionale, ha indotto l’agenzia europea summenzionata (Scope) ad esprimersi positivamente sull’Italia, ancorchè il prossimo 21 novembre è atteso il giudizio di Moody’s, solitamente più basso rispetto agli altri ma, difficilmente non potrà non tener conto dei passi in avanti effettuati dall’economia nostrana, riconosciuti ed apprezzati anche fuori dai confini nazionali. A tal uopo, nella giornata del risparmio il Governatore della  Banca d’Italia (Fabio Panetta) ha affermato che l’Italia è sottovaluta. 

In tale contesto, si inquadra la prossima manovra economica, con un occhio rivolto sempre alla prudenza di bilancio, proprio per non causare eventuali squilibri che apporterebbero un sicuro nocumento al cammino verso un percorso oculato e sobrio che, nonostante le critiche (forse fuori luogo), provenienti dalle varie opposizioni politiche, sta dando frutti apprezzabili, talvolta stimati più all’estero che in Patria.  Alla stregua dei fatti finora esposti, oltre ad una stabilità dell’esecutivo in carica oramai consolidata (al terzo posto dietro il Berlusconi IV), i vari analisti economici, prevedono per l’Italia una crescita futura non certo sproporzionata (non lo è per nessuna a livello mondiale), ma sicuramente costante e incentivante.  

* Dottore in Scienze della Pubblica Amministrazione

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