Nuovi controlli del fisco nei confronti di chi non effettua prelevamenti dal conto corrente
Giuseppe Montuori * 25 Luglio 2025
Il Fisco avvierà nuovi controlli nei confronti di chi non effettua prelievi dal proprio conto corrente, ovvero li effettua in modo irrisorio, tali da non consentire di poter condurre un tenore di vita normale, senza eccessi e/o sfarzi. Questo comportamento, per l’Amministrazione finanziaria, è indice di evasione fiscale o, quanto meno, lascia un forte sospetto che il contribuente abbia altre entrate sconosciute al Fisco e, quindi, non assoggettate ad imposizione fiscale, in breve trattasi di introiti “in nero”, non dichiarati.
Ciò detto, chi non preleva soldi dal proprio conto (postale/bancario), è messo sullo stesso livello di chi effettua versamenti di denaro contante, di provenienza sospetta. Quindi versamenti di contanti non giustificati e/o assenza di movimentazioni in uscita (mancanza di prelievi) dal proprio c/c, per il Fisco, sono entrambi indici di comportamenti “anomali”, dimostrano che il contribuente ha altre disponibilità finanziarie occulte.
L’Anagrafe dei conti correnti ha fornito all’Autorità tributaria un potente mezzo per combattere l’evasione fiscale, infatti, in virtù del principio della “presunzione legale” (conseguenza che il giudice trae da un fatto noto per risalire a un fatto ignoto), è lecito supporre che chi riesce a vivere senza attingere danaro dal proprio conto corrente, dimostra di avere contanti a disposizione, provenienti da redditi non tassati. In questi casi l’Amministrazione finanziaria si domanda “come fa a vivere una persona senza prelevare denaro dal proprio c/c?
La risposta è semplice “ha altre risorse sconosciute all’Erario”, diversamente non potrebbe essere. Idem per chi esegue corposi versamenti in contanti sul proprio conto corrente e presenta all’Agenzia delle Entrate una dichiarazione dei redditi non congrua (situazione reddituale che si discosta dal proprio tenore di vita). Possiamo affermare che è iniziata una nuova era finalizzata al contrasto dell’evasione fiscale, costituita da qualsiasi tipo di reddito (di capitale -interessi/utili-; di lavoro autonomo -esercizio di arti e professioni-; diversi -plusvalenze/partecipazioni-) non dichiarato. In tale contesto, coloro i quali non eseguono prelievi dal c/c, saranno convocati dall’Agenzia delle Entrate a presentarsi di persona per fornire ogni tipo di delucidazione, atta a esplicitare la propria posizione nei confronti dell’Erario, dimostrando che il danaro necessario per vivere e mantenere la famiglia proviene da liquidità personali legali.
In conclusione, l’Amministrazione finanziaria, d’iniziativa e senza particolari autorizzazioni, potrà verificare le movimentazioni bancarie/postali di ogni singolo contribuente, allo scopo di riscontrare la bontà delle operazioni transitate sul conto corrente.
* (Dottore in Scienze della Pubblica Amministrazione)


