L’avvilente piazzamento delle città campane nella classifica di ItaliaOggi

Giuseppe Montuori * 19 Novembre 2025
L’avvilente piazzamento delle città campane nella classifica di ItaliaOggi

In questi giorni è stata publicata la classifica sulla qualità della vita nelle città italiane, realizzata dal quotidiano economico Italia Oggi insieme a Ital Communications e, col contributo dell'Università la Sapienza di Roma.

Milano (nonostante tutto) è ancora una volta la migliore città italiana per qualità della vita, per i servizi ai cittadini, per la pianificazione e gestione delle infrastrutture, per la vitalità del tessuto produttivo, per reddito ecc., sebbene non sia di certo messa bene sul fronte della sicurezza.

Seguono, poi, Bolzano in Trentino Alto Adige e Bologna in Emilia Romagna. Purtroppo, le città meridionali ancora una volta si confermano nelle ultime posizioni.

Ma vediamo un po' più da vicino quello che maggiormente ci riguarda, vale a dire le cinque città campane, in fondo alla classifica per qualità della vita in Italia e, per questo, bocciate dal prefato quotidiano economico/giuridico.

Peggio del capoluogo campano fanno solo Palermo, Catania, Taranto, Siracusa, Agrigento, Foggia, etc…, mentre il tasso di disoccupazione tra i 18 e i 64 anni, sempre in Campania, è poco al di sotto del 19% per gli uomini e al 24% per le donne.

Non va meglio (anzi) per quanto concerne l’ambiente, ivi compreso il consumo di energia elettrica, la densità di verde storico, parchi urbani, superamento dei limiti di biossido d’azoto (NO2 – gas irritante altamente tossico) e pm10, entrambi causa di malattie respiratorie, cardiovascolari e non solo. 

Per il professor Alessandro Polli, docente di Statistica Economica e Analisi all'Università capitolina La Sapienza, «l'indagine sulla qualità della vita è uno degli studi più completi disponibili in Italia», ergo della massima attendibilità.

A questo punto, volendo usucapire un termine assai caro al mio ex docente di Scienza Politica all’Università Federiciana, quando parlava dell’uomo comune della strada.

Quest’ultimo – ascoltando dalla televisione, ovvero leggendo sui vari giornali ciò che dicono coloro i quali appartengono sia all’entourage politica legata al governatore uscente della Campania (Vincenzo De  Luca), nonché  al nuovo candidato proposto dal Movimento  Cinque  Stelle – avrebbe sicuramente un attimo (forse anche qualcosa in più) di sbandamento e senza esitazione esclamerebbe: «ma allora chi sono i responsabili di questo mortificante piazzamento nella classifica anzicitata, della quasi totalità delle città campane»?

Vuoi vedere che la colpa è proprio dell’uomo comune della strada? A questo punto il dubbio amletico verrebbe a chiunque. Meditate gente, meditate.

* (Dottore in Scienze della Pubblica Amministrazione)

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