TRUFFE VIA MAIL: NUOVI RAGGIRI SPUNTANO IN RETE

Felice Ferrara 19 Marzo 2022
TRUFFE VIA MAIL: NUOVI RAGGIRI SPUNTANO IN RETE

Un nuovo ‘allarme truffe’ risuona sul nostro territorio, dove diversi utenti stanno ricevendo via posta elettronica delle mail di una presunta (quanto inesistente) “Direzione Centrale della Polizia Brigata di Protezione minori”, con allegata una lettera recante anche il logo, errato, della Polizia di Stato e della Polizia delle Comunicazioni. In questo messaggio/lettera viene chiesto al destinatario di rispondere entro le successive 72 ore, considerato che lo si accusa di essere oggetto di indagini di reati a sfondo sessuale. La richiesta, sottoscritta da un nominativo dirigenziale della fantomatica Direzione Centrale della Polizia Brigada di Protezione minori, reclama, sempre tramite mail, delle eventuali “giustificazioni” da parte della persona (da truffare) pena l’immediato arresto e contestuale divulgazione delle notizie di reato a suo carico.

Una procedura che ricalca quella di altre truffe online mediante posta elettronica. Sono migliaia le mail fatte recapitare e si attende la risposta di qualche vittima. Ma cosa succede dopo? Stando a quanto riferiscono i siti internet specializzati nello smascherare certi tipi di truffa, con l’arrivo della prima risposta gli autori del reato allegano un file che informa l’interessato che bisogna pagare diverse migliaia di euro per interrompere questa procedura burocratica, oppure si può scegliere il carcere. Il testo presenta alcune frasi criptiche per esempio “Sequestro informatico di infiltrazione informatica”, mentre la figura del “cyber poliziotto” è sempre presente in ogni email.

A questo punto, una sola è la cosa da fare: cestinare il messaggio senza problemi, in quanto ignorarlo non comporta alcun provvedimento a carico. Purtroppo, in generale, anche nella realtà sul nostro territorio sono stati segnalati non pochi tentativi di truffe verso i cittadini, soprattutto anziani, da parte di sedicenti avvocati, venditori, corrieri che, con artifizi e raggiri, chiedono la consegna di denaro per sostenere prestazioni professionali a favore di familiari coinvolti in presunti incidenti stradali e/o questioni giudiziarie ovvero per consegnare pacchi, che si rivelano privi di contenuto, diretti o spediti da ignari congiunti della vittima.

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