TURISMO ARCHEOLOGICO NEL PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO

Redazione 13 Luglio 2020
TURISMO ARCHEOLOGICO NEL PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO

Guidare i cittadini alla scoperta del Parco Nazionale del Vesuvio, per dare loro modo di conoscerlo e di riappropriarsene: è la sfida lanciata dall'associazione Spartacus di Ottaviano che ha dato il via, con una  passeggiata serale tenutasi sul cosiddetto "Sentiero di Spartaco", a una serie di iniziative aventi lo scopo di sensibilizzare la popolazione e di lanciare idee per il turismo sostenibile.
Alla manifestazione hanno aderito decine di partecipanti, che percorrendo un sentiero poco conosciuto, sono arrivati in un punto definito "il rifugio di Spartaco", dove storia e leggenda narrano fosse accampato il gladiatore in fuga da Roma con i suoi seguaci.

"Il Vesuvio non è solo il Gran Cono", è lo slogan sostenuto dall'associazione ottavianese, che tramite il proprio presidente, Gennaro Barbato, rivolge un appello al Parco affinché si occupi maggiormente delle sue risorse e sia reso sempre più di proprietà dei cittadini.

"In area Parco sono presenti decine di ville romane, situate anche in proprietà private, come la villa del console e la villa del pensatore" ha dichiarato Barbato, che ha poi aggiunto: "Il Parco valuti seriamente la proposta di acquisire queste aree e di agire affinché vengano valorizzate. In un periodo di crisi profonda è giusto cambiare mentalità ed investire sulle risorse del territorio di sicuro uno dei territori più belli al mondo". In passato l'associazione Spartacus si è battuta per Cava Ranieri, sito archeologico nel Parco Nazionale del Vesuvio adibito a discarica. Ora l'invito è a non lasciare le opere a metà e ad acquisire le proprietà private, per creare un circuito del turismo archeologico unico nel suo genere.

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