Vertenza IDAV, il sindaco Gerli: “Condizioni per una ripresa produttiva parziale ci sono. Ora la proprietà presenti una nuova AUA”

Redazione 26 Giugno 2025
Vertenza IDAV, il sindaco Gerli: “Condizioni per una ripresa produttiva parziale ci sono. Ora la proprietà presenti una nuova AUA”

«Il Comune di Striano ha già fatto la sua parte. Ora tocca all’azienda formalizzare una nuova Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) che permetta di riprendere le attività almeno nel capannone non interessato dall’incendio del 2024». Così il sindaco Giulio Gerli, al termine di un confronto istituzionale sulla vertenza IDAV, che coinvolge oltre 150 lavoratori a rischio occupazionale.

Il sito produttivo, sotto sequestro da parte della Procura di Torre Annunziata, è attualmente fermo anche per la sospensione dell’AUA legata a criticità ambientali e urbanistiche. Dopo la rimozione degli abusi edilizi e l’avvio di interventi di bonifica ambientale, il Comune ha verificato – con il supporto dei propri tecnici – la fattibilità urbanistica di una ripresa parziale, funzionale all’accesso alla cassa integrazione straordinaria.

«Abbiamo chiesto alla proprietà – spiega Gerli – di presentare una nuova AUA che rispecchi lo stato attuale dell’impianto, includendo tutti gli adeguamenti strutturali e impiantistici necessari, in particolare in materia di depurazione e scarichi».


Contestualmente, l’amministrazione ha indicato una prospettiva strategica di delocalizzazione e rilancio dell’attività nell’area PIP, con l’utilizzo dello strumento ZES per l’accelerazione delle autorizzazioni. «A livello urbanistico – precisa il sindaco – siamo pronti a sostenere l’ampliamento e il trasferimento, ma serve chiarezza anche da parte dell’azienda sui propri piani industriali».

Il sindaco ha infine chiesto un’accelerazione da parte degli enti sovraordinati – ARPAC e Procura – per completare gli accertamenti ambientali, ma ha sottolineato anche la necessità di massima trasparenza da parte della proprietà verso i lavoratori, finora lasciati in uno stato di incertezza.

«Tutti vogliamo tutelare il lavoro, ma serve un quadro chiaro e condiviso – ha concluso –. Il Comune ha garantito il massimo supporto istituzionale. Ora servono scelte nette da parte della proprietà, e tempi certi da parte degli altri enti».

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