Parole parole parole: IDENTITÀ

Pasquale Gerardo Santella 4 Marzo 2021

Identità, dal latino identitas, derivato da idem ("stessa cosa"), indica l’insieme dei caratteri fisici e psicologici, delle caratteristiche culturali e delle tradizioni  che definiscono un individuo, un popolo e per ciò stesso lo distinguono dagli altri.

Ora, se l’identità di ciascuno di noi è stata determinata dalle nostre appartenenze – territoriali, culturali, religiose, ideologiche, familiari, sessuali – che ne è di essa oggi che tutte le appartenenze si indeboliscono e diventano ciascuna permeabile all’altra e si abbattono i confini entro cui la storia ha “confinato” popoli e individui?

La domanda se la pone il filosofo Umberto Galimberti che ritiene che si presenti una grande occasione, cioè la possibilità di costruire una propria identità senza la comoda protezione dell’appartenenza e quindi un essere se stessi senza che nessun dispositivo, territoriale, culturale… possa codificarci.

Si potrebbe obiettare, lo fa il giornalista Eugenio Scalfari, che una identità privata delle sue appartenenze equivale a costruire sulla sabbia, perché esse rappresentano quelle basi culturali che, trasmesse da generazioni a generazioni, consentono a ciascuno individuo di non partire ogni volta da zero e soprattutto di non appiattirsi sul presente, perdendo così la capacità di orientarsi e di avere punti di riferimento che non siano le occasioni del presente.

Vero, ma sentiamo infine anche Favetto, che sottolinea soprattutto la differenza tra identità e radici che si ritengono la stessa cosa, ma non lo sono:

“Le radici sono plurali, l’identità è un monolite cementificato. Le radici camminano, sono viaggio, l’identità è un arresto di tempo che fu. L’identità è dietro, le radici sono davanti. L’identità è un arrocco che difende, le radici entrano in contatto con l’altro, cercano e danno nutrimento, cercano e danno mondo. L’identità ha l’idem dentro, lo stesso, il medesimo, l’omologato, le radici sono differenze che si diramano. L’identità ha denti che mozzicano, strappano, lacerano, le radici non mordono, succhiano”.

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