Parole parole parole: SOLIDARIETA'

Pasquale Gerardo Santella 2 Aprile 2021

In un dizionario si potrebbe trovarne questa definizione della parola: rapporto di fratellanza e di assistenza reciproca che unisce i membri di un gruppo. L’etimologia, attraverso il francese solidarité, deriva dal latino solidus, solido. C’entra il riferimento alla geometria? Si, se consideriamo che ogni parte di un solido è retta e tenuta salda da tutte le altre: nessuna si ritrova sola nel vuoto.

La solidarietà è quindi la compattezza del corpo sociale, che ha la sua forza nella sua coesione, che si esprime innanzitutto nella mutua assistenza, in una fratellanza che scaturisce dalla coscienza di far parte di un uno.

Quando non ci curiamo di qualcuno che sta male o è in difficoltà, allora nel solido si aprono crepe, che di volta in volta si allargano fino a rendere il corpo fragile, fino a perdere pezzi, fra i quali ci siamo anche noi.

La solidarietà è allora il cemento del corpo, individuale e sociale, in cui viviamo, il venirsi incontro nella partecipazione di un destino comune in cui nessuno dovrebbe essere lasciato indietro o dimenticato: una società solidale è una società solida.

La solidarietà va al di là della semplice generosità, che è un atto emotivo, occasionale e discrezionale. Essa, infatti, si esplica nell’altruismo, in un dovere morale che ci fa riconoscere appartenenti ad una comune umanità e si realizza nell’aprire le porte all’incontro con gli altri, nel tendere quel filo della vita umana che, anche se si spezza nelle singole vite, continua a dipanarsi in quella collettiva.

E il “dono” stesso, attraverso il quale si attua la pratica della solidarietà, si presenta come atto razionale di altruismo.

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