PAROLE PAROLE PAROLE: Scuola

Pasquale Gerardo Santella 3 Settembre 2020

Cominciamo questo nostro viaggio nelle parole con la scuola, che finalmente ricomincia, tra difficoltà e imprevedibilità, dopo la lunga chiusura per il Coronavirus.

La parola scuola, dal latino schola, derivato dal greco skolè, significava propriamente “riposo”. Perché mai i Greci e i Latini usarono questo termine per indicare la scuola? Per una ragione molto semplice: allora gli uomini erano talmente impegnati nell’esercizio delle armi e nel duro lavoro quotidiano, che il poco tempo libero che potevano dedicare all’esercizio della mente sembrava loro un piacevole riposo, uno svago ristoratore. Considerate anche che un altro nome con cui veniva definita la scuola era ludus, che prima aveva il significato di “gioco”, “esercizio dilettevole”, con cui si è conservato in italiano nell’aggettivo “ludico”, giocoso.

Certo se pensiamo alla scuola non l’associamo al gioco, ma a ben altre parole: la disciplina, la fatica, lo studio, il timore per l’interrogazione, la preoccupazione per il compito in classe, la severità dei docenti, il sacrificio quotidiano per ottenere risultati positivi. Lo diceva anche il motto latino Per aspera ad astra (si giunge in alto attraverso aspre difficoltà).

Ma nella sua essenza ritengo la scuola sia un ludus, un gioco serio. Non solo perché  lezioni e attività didattiche non devono essere necessariamente noiose, ma possono essere trasmesse in modo dilettevole (dipende dagli insegnanti e dalla loro metodologia),ma soprattutto perché il gioco (definiamolo con il termine digitale game), sapientemente utilizzato, è la modalità didattica più indicata nella scuola di oggi, fatta non più di pacchetti di saperi preconfezionati, ma di una navigazione a vela, di una esplorazione del labirinto, che richiede dialogo, interattività, lavoro in comune, scambi di opinioni e conoscenze, aperture e diramazioni continue, spirito di ad-ventura.

Ma non è un gioco competitivo, non prevede la vittoria finale e non sempre si raggiunge il traguardo. Si può approdare anche all’isola che non è segnata su nessuna carta geografica, che, comunque, rimane un approdo provvisorio prima di rimettersi in viaggio.

ULTIMI ARTICOLI