Achille Lauro fa l'americano in "1920"

Franco Simeri 2 Gennaio 2021
Achille Lauro fa l'americano in "1920"

Chi l'avrebbe detto che un ex trapper si mettesse a cantare jazz e swing, eppure eccolo qui incurante di tutto e di tutti.

Non è affatto male questo nuovo esperimento annunciato sui social con foto in cui sfoggia gli abiti del marchio di cui è testimonial da mesi a questa parte.

La domanda è lecita: è musica o marketing? Probabilmente entrambi.

In attesa del prossimo, che sarà il fatidico album con cui, come da lui promesso, rivoluzionerà la musica per sempre, lui si diverte e ci fa divertire con questo.

Dopo il rock’n’roll, il glam, il rockabilly, il surf rock e l’eurodance, tocca allo swing degli anni ’20. Con tanto di orchestra jazz, la Untouchable Band, in una sorta di happening all’americana in presa diretta.

Tutto da copione: la solita estetica curatissima (gangster, feste in stile "Il grande Gatsby", lui col gessato e i capelli tirati indietro), il solito lavoro poco impegnativo in termini di ascolto, di sole otto tracce, nel periodo giusto (le feste), la solita comunicazione pomposa e coerente al personaggio, i soliti ospiti fidati.

Mentre la musica italiana si fossilizza sui soliti riferimenti anni ’80, su Battisti e sul pop dei primi 2000, lui riesce a sdoganarsi e a guardare al di fuori dei nostri confini, pur rimanendo fedele a generi comunque popolari da noi.

Di contro questo muoversi forsennatamente da un genere all’altro, reinventando il proprio personaggio dentro contesti diversi rischia di associarsi al trasformismo gratuito e macchiettistico più che a un percorso coerente. Insomma, un juke-box dove metti il gettone e ogni volta parte un Achille Lauro diverso.

Feateturing diversi e anche inaspettati, come quello con Gigi D'Alessio in "Tu vuo' fa' l'americano". Un disco perfetto in ogni suo aspetto. Un viaggio negli anni passati. Alcune canzoni come "Cadillac" sono state modificate nel contesto dell’anno, e nonostante la versione precedente era molto bella anche questa non delude.

Una cosa che potrebbe mancare è quella traccia puramente radiofonica depressa, che è presente in ogni disco di Lauro, ma in questo no. Nonostante questo ha dimostrato che in ogni contesto musicale in cui lo mettiamo, lui sarà sempre bravo e superiore. Certo non ha niente a che vedere con i dischi precedenti ma è comunque un bel disco.

Anche i featuring si sono sposati alla perfezione con le tracce, ad esempio per Izi e Gemitaiz che provengono dal mondo rap, hanno svolto comunque un ottimo lavoro. E poi "Jingle bell rock" con Annalisa è spettacolare.

Con "1920" Achille Lauro ha scelto ancora una volta di stupire addetti ai lavori e fans.

Quale sarà il prossimo colpo di scena?

TRACKLIST

01. My Funny Valentine (02:57)

02. Chicago (03:02)

03. Pessima (03:13)

04. Tu vuo' fa' l'americano (feat. Gigi D'Alessio) (03:11)

05. Cadillac 1920 (02:36)

06. Bvlgari Black Swing (feat. Gemitaiz) (04:26)

07. Piccola Sophie (03:29) 08. Jingle Bell Rock (feat. Annalisa) (02:25)

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