Carbonara di Nola fuma di inciviltà
Giovanna De Luca 6 Agosto 2020
Carbonara di Nola ‘fuma’ di inciviltà. Si continua a bruciare di tutto, nonostante le disposizioni adottate dalla Regione Campania, circa il divieto assoluto di accendere residui vegetali e forestali in qualsiasi orario della giornata.
«Ma questo è il periodo nel quale in paese si respira un fastidioso fumo, particolarmente denso e acre che rende l’aria irrespirabile – è questo ciò che riferiscono gli abitanti del paese collinare, che ormai ogni anno nel periodo della bella stagione si trovano costretti ad avere sotto il naso – In qualsiasi ora del giorno si respira aria di fumo nauseante, anche di notte la situazione non cambia».
Bruciare residui vegetali in genere come stoppie, ramaglie e avanzi di potature, è una pratica agricola molto diffusa che per anni è stata considerata un’attività lecita, ma per la quale in realtà è necessario adottare particolari cautele. Residui agricoli sono assimilati a rifiuti, dunque appiccare il fuoco per distruggerli rientra nel nuovo reato di combustione illecita degli stessi.
Carbonara di Nola ha una spiccata vocazione agricola, con la presenza principalmente della coltura di nocciole e alberi da frutto, oltre ad altre coltivazioni agricole, orti e frutteti, nonché colture di tipo arboreo, le quali periodicamente sono interessate da potature, che producono ingenti quantità di foglie, ramaglie e rami varie.
«Fino al 30 settembre 2020 – riferisce l’architetto Umberto Sibilla, responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale – vi è il divieto assoluto di abbruciamento dei residui vegetali e forestali, come da decreto Dirigenziale e Carbonara di Nola rientra tra i Comuni dove è stato disposto il divieto. Stiamo provvedendo ad avvisare tutti i cittadini a rispettare le regole, faremo presto dei manifesti anche informando tramite le pagine Social istituzionali, in modo da provvedere nel più breve tempo possibile, per non far incorrere in sanzioni anche penali i responsabili, in quanto trasgressori».
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