“Ibrido”: la musica Kenotica di Federa tra leggerezza e profondità.

Luigi De Luca 13 Novembre 2023
“Ibrido”: la musica Kenotica di Federa tra leggerezza e profondità.
“Ibrido”, il nuovo EP di Federa, nome d’arte di Federica Vezzo, è un’originale miscellanea musicale non solo di generi come il Soul, Jazz, R&B, funky ma anche di noti artisti del panorama campano, mista a passione e voglia di crescere in fretta.
 
 
Presentato live nella settecentesca Villa Di Donato, nel quartiere di San Carlo all'Arena, l’EP è fuori dal 20 ottobre 2023, pubblicato dall’etichetta Tippin’Factory con la distribuzione di ADA Music Italy Warner, presentandosi così su tutte le maggiori piattaforme di streaming.  
 
“Dopo circa quindici anni di esperienza, percepiamo finalmente la sensazione di aver raggiunto un pubblico molto più vasto”
 
 
Radio Capri, Radio like, Radio del Capo Station e un’intervista a MattinaLive, sul canale 8, hanno già tracciato l’itinerario di un progetto discografico decisamente più maturo. Un lavoro di collaborazione e amicizia, che ha visto la partecipazione di Claudio Attonito alla batteria, Luca Notaro alle chitarre, compreso il cantautore Luigi Ferrara (Calmo) come produttore artistico e arrangiatore nonché come autore, insieme al rapper Ugo Crepa, di due featuring con Federa: “Nun ce ne ascimme cchiù” e “Astronauti”.
 
 
Le coordinate sono quelle di un set spaziale, immagine usata anche per la realizzazione della copertina, scelta di tipo visual ma anche per descrivere, con i sei brani che compongono l’EP, uno stato d’animo abitato da novità stimolanti seguite da immancabili incertezze, come quelle di un astronauta davanti all’imprevedibilità dell’universo. In ogni singolo brano c’è tutta la consapevolezza di un intenso lavoro di ascolto interiore.
 
“IBRIDO è arrivato dopo un po' di anni di studio, ricerca e silenzio. È la mia fotografia dallo spazio di ciò che sono, sono stata e di ciò che sto diventando, con le immagini e i momenti che realmente vivo, anzi viviamo, nel quotidiano, con il giusto mix di leggerezza e profondità”
 


Qui, il centro di un progetto che si è evoluto negli anni alla ricerca di luoghi da condividere sia con sé sia con gli altri, concetto vitale espresso dallo stesso nome d’arte della cantautrice partenopea. Federa, infatti, ricorda quella dei comuni cuscini con cui è piacevole pensare alla musica come una comfort zone in cui sentirsi pienamente accolti con cura…
 


… E svuotarsi, di tutto ciò che appesantisce e non lascia spiegare, tipo la fine del mondo – analogia dei conflitti – nei quali tutto sembra crollare. Eppure, a fare la pace basta poco come a venire via dalle proprie paranoie o da quei dolori che lasciano il freddo addosso e sommergono anche l’ultimo dei sorrisi.     
 
… E immaginare, ad alta quota, una carezza come semplice e delicato gesto capace di mostrarci la verità delle parole che si cantano e della musica che si vuole raccontare.
 
“Sono tendenzialmente romantica, nella sua più ampia accezione. Anche se il mio chitarrista dice che quando canto sono sfacciatamente blues. Ha ragione. Nella mia musica c’è tanto di Pino Daniele e di molta storia americana: Etta James, Aretha Franklin, H.E.R, Anderson Paak, Pip Millet”



Una formazione artisticamente matura, accompagnata da una costante riflessione su come la musica oggi potrebbe fare la differenza prestando attenzione, piuttosto che alle semplici visualizzioni, a quel particolare che dia la netta sensazione di una ricercata originalità.

“In questo momento, quello che manca alla musica non è tanto una verità sonora, ma il considerare l’artista per quello che è, per quello che costruisce sul palco, tra il pubblico. C’è bisogno di una sincerità musicale, che guardi al contenuto più che alla forma. Abitare nuovamente i locacali dove promuovere e far conoscere al meglio la nostra musica"
 


Stiamo organizzando il tour invernale per promuovere il disco. Saremo in tre e contiamo di raggiungere diverse zone d’Italia”
 
E al prossimo lavoro, chi ci pensa?
 
“Sempre noi. Ci stiamo già lavorando. Questo è solo l’inizio, anche perché di cose da dire ne ho tantissime. E chissà che sperimentandomi ancora non esca qualche veste nuova di Federa”
 
 


 
 
 
 
 
 
 
 
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