Il "Progetto Mariani" del giornalista Giovanni Taranto approda in Parlamento

Redazione 20 Novembre 2023
Il "Progetto Mariani" del giornalista Giovanni Taranto approda in Parlamento

Giovanni Taranto, con i romanzi del suo Progetto Mariani, che ruota intorno alle indagini dell’omonimo capitano dell’Arma, è l’esempio vivente di come anche la letteratura sia un pilastro fondamentale per debellare il malaffare”.

Così il senatore Orfeo Mazzella, al termine della riunione che, lo scorso 15 novembre, ha visto riuniti a Palazzo Madama quelli che il parlamentare ha definito “…alcuni tra i principali protagonisti italiani che si sono contraddistinti per il proprio impegno contro le mafie”.



Insieme a Taranto, giornalista di cronaca nera, scrittore e vicepresidente della commissione legalità dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, erano presenti il Senatore Luigi Nave della commissione antimafia; il generale dei Carabinieri Alfonso Manzo, del V Reparto Affari Generali dello Stato Maggiore della Difesa; Paolo Siani, fratello del giornalista assassinato Giancarlo Siani, deputato alla Camera nella XVIII legislatura; Gianmario Siani, nipote del cronista ucciso e presidente della Fondazione Giancarlo Siani Onlus; il magistrato Tullio Morello, componente del Consiglio superiore della magistratura; il notaio ed assessore di Udine Gea Arcella; la dottoressa Alessandra Staiano, funzionaria dei processi comunicativi e informativi in servizio presso il Dipartimento Pari Opportunità e coordinatrice della rete antiviolenza romana, e l’attrice Mariasole Di Maio, protagonista di importanti opere a tema sociale sulla criminalità organizzata.

La seduta ha focalizzato l’attenzione sugli obiettivi principali raggiunti negli ultimi anni e soprattutto sulle nuove sfide da affrontare, tra cui quella di una corretta informazione e di una più efficace e veritiera comunicazione sui temi della legalità, della giustizia e della lotta alle mafie.

Il “Progetto Mariani”, con i romanzi pubblicati dalla Avagliano editore, è stato spunto e nodo di partenza, ma anche cardine centrale, della discussione.

I romanzi che vedono protagonista l’investigatore con la “fiamma” dell’Arma sul berretto sono già arrivati al termine della prima trilogia: un mese e mezzo fa la pubblicazione di “Mala fede”, incentrato sulla presenza delle sette sataniche e sui rapporti fra mafie e religione.

Lo avevano preceduto “La fiamma spezzata” (Avagliano, 2021) e “Requiem sull’ottava nota” (Avagliano, 2022), vincitore del Premio nazionale Mysstery 2023 al Festival del giallo di Napoli.

Opere che stanno riuscendo a spiegare al grande pubblico la realtà di alcuni grandi temi legati alla lotta alla criminalità, organizzata e non, dando una visione assolutamente realistica dello scenario della lotta al crimine e al malaffare in Italia. Il tutto senza mai ricorrere al solito cliché del carabiniere banalizzato, e senza mai percorrere la strada della facile esaltazione di figure negative e ambienti criminali, sicuramente spettacolari in termini di resa per il pubblico, ma del tutto nocivi in determinate zone e in contesti sociali e culturali “critici”.

Il che non implica che i romanzi dedicati al Capitano Mariani siano “pesanti”. Anzi. La risposta del pubblico, delle giurie di importanti premi, e di eccellenze del settore, dicono esattamente il contrario, esaltando, oltre all’estremo realismo, anche scorrevolezza, humor, e capacità di coinvolgimento delle storie scritte da Taranto.

A sottolineare la grande qualità di “Mala fede”, ad esempio, è sceso in campo addirittura un grande maestro del noir e del giallo, Carlo Lucarelli: “Per fare un bel libro – ha scritto sulla quarta di copertina -  ci vuole una buona storia, e quella di Mala fede lo è, profonda, misteriosa e intrigante, di respiro internazionale. Ci vuole lo stile giusto, e questo, così teso, veloce, ricco e sorprendente, lo è di sicuro. Ma anzitutto ci vuole un grande personaggio che ce la racconti. Ecco, il capitano Mariani non è il solito detective da romanzo giallo, è un vero e proprio “uomo che cerca”: inquieto, appassionato e tenace. Ironico e acuto. Soprattutto umano. Il punto di vista giusto per far luce nella complessa metà oscura di una realtà contraddittoria, grottesca e feroce come la Napoli, il Vesuviano, l’Italia e il mondo, tanto degli anni Novanta, in cui è ambientato il romanzo, quanto di oggi. E il bello è che non è da solo. Qui ce ne sono tanti come lui, un bellissimo gruppo di personaggi, non solo tra gli investigatori, a cui affezionarsi. Da attendere e seguire ancora, con impazienza, nella prossima storia”.

Lusinghiero anche il parere del senatore Mazzella sull’intero “progetto Mariani”: “Mi ha fatto particolarmente piacere – ha detto il parlamentare - ascoltare anche la voce dello scrittore Giovanni Taranto i cui libri, incentrati su queste tematiche, portano nelle case degli italiani l’impegno, il sacrificio e la professionalità delle nostre forze dell’ordine, che quotidianamente danno il massimo per combattere il crimine”.

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