L'infermiere, un lavoro che si trasforma in una missione: intervista a Pietro Menna
Rosa Ferrante 25 Novembre 2025
"Fare l'infermiere significa entrare nella vita delle persone nei momenti in cui hanno più bisogno, e portare con sé competenza, empatia e presenza”, racconta Pietro Menna. La sua vocazione è nata in famiglia, osservando sua sorella maggiore tornare a casa stanca, ma con la luce negli occhi. “Non mi ha mai detto cosa fare, ma il suo esempio mi ha mostrato che anch’io volevo essere lì, accanto a chi attraversa fragilità, pronto ad ascoltare e sostenere”.
Il suo lavoro è diventato una missione perché, per lui, aiutare gli altri non è mai solo un dovere: è un impegno concreto verso la vita delle persone. Esperienze familiari e personali gli hanno insegnato quanto la presenza di un infermiere possa dare sicurezza e speranza.
Durante i tirocini ha capito di aver scelto la strada giusta, ma è stata l’esperienza a DYNAMO CAMP a riverlarsi determinante.
“Un ragazzo timido, che non voleva partecipare alle attività, alla fine della giornata mi ha detto: Oggi mi sono sentito normale. In quel momento ho realizzato che il mio lavoro può portare leggerezza, libertà e un po’ di felicità anche nelle vite più fragili”.
Empatia e capacità di ascoltare senza giudizio, senso di responsabilità e spirito di adattamento sono le qualità che Pietro porta sempre con sé. Il tutor universitario che ha creduto in lui e le esperienze formative come DYNAMO CAMP hanno segnato il suo percorso, insegnandogli a unire cura, gioco e resilienza in ogni gesto.
Mantenere l’equilibrio tra vita personale e lavoro non è facile, ma Pietro trova forza nella natura, nella lettura e nel tempo dedicato a chi ama.
“La parte più gratificante? Vedere un paziente ritrovare fiducia. La più difficile? Affrontare il dolore delle famiglie o quei momenti in cui non puoi cambiare il corso degli eventi”.
Ai giovani che vogliono intraprendere questa professione, Pietro dice: “Non abbiate paura di sbagliare. Imparate dagli altri e coltivate ogni giorno la vostra parte umana. La tecnica si impara, ma l’umanità va coltivata costantemente”.
Guardando al futuro, sogna di diventare un punto di riferimento per i più giovani e di contribuire a una sanità più sostenibile. Le sue passioni, ambiente e lettura, alimentano curiosità, forza interiore e dedizione.
Per Pietro, il turno, il sorriso di un paziente, le attenzioni sono un passo in più verso una missione che va oltre il lavoro: prendersi cura della vita, ogni giorno, con cuore e competenza.
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Rosa Ferrante
25 Novembre 2025



















































