L'ingegnere Claudio Santella celebra Salvatore Di Giacomo alla Masseria Mascia

Diletta Iervolino 22 Luglio 2022
L'ingegnere Claudio Santella celebra Salvatore Di Giacomo alla Masseria Mascia

Incantevole serata all’aperto, mista di cultura e divertimento, nella splendida cornice della storica masseria “Mascia”, riportata alla sua fisionomia originaria con un accurato intervento di restauro dal proprietario, ing. Claudio Santella, che per l’occasione ha presentato il suo volume Il signor poeta Salvatore Di Giacomo (ed. Michelangelo 1915). L’autore, cultore della canzone napoletana classica, cui aveva dedicato due volumi, stavolta ha rivolto le sue ricerche alla vita e all’opera del massimo poeta dialettale napoletano, Salvatore Di Giacomo, di cui ha messo in rilevo la versatilità letteraria attraverso le varie tipologie di scrittura in cui si è esercitato: la poesia anzitutto, ma i testi di canzoni, gli articoli di giornali e le novelle.

Del libro hanno parlato in due brevi ma densi interventi il prof. Pasquale Gerardo Santella, prefatore del volume, e Vincenzo Aversano, entrambi già docenti presso l’Università di Salerno. Il primo, ripercorrendo la nota critica che fa da prefazione al volume, si è soffermato su due questioni poste dall’autore: l’uso letterario del dialetto napoletano e il rapporto tra musica e parole nelle canzoni. Il secondo, raffinato storico e interprete dei testi della canzone napoletana, ha messo in rilievo elementi intertestuali che legano i versi del poeta napoletano a quelli della grande tradizione letteraria italiana, con particolari riferimenti a Dante, che hanno incuriosito e interessato l’attento pubblico presente.

Ma non è stata una serata solo di parole dette da professori. La prima parte della manifestazione ha visto un alternarsi di lettura di poesie recitate con chiarezza ed espressività dalle voci di Gabriella Maiello e Francantonio Santella e di canzoni cantate dall’autore che si diletta nel suonare la chitarra e conserva ancora una voce limpida per intonare, tra le altre, le celebri Napulitanata, Era de maggio e, accompagnato dal suono straniante ma efficace del sassofono di Vincenzo Prevete, Je te vurria vasà e Malafemmena.

Fiore all’occhiello dell’evento la presenza dell’Esemble Napulantica,  nata nel 2004 ad opera di due "appassionati" delle melodie classiche napoletane, Enzo Aversano e Fernando Galano… I  maestri Elio Greco, Massimo Carbone, Giuseppe Palladino, Salvatore Ruocco, e la giovane cantante Nadia Pepe hanno dato un saggio della loro perizia musicale e vocale nell’esibirsi in un repertorio di classiche napoletane, spesso in sonorità acustica, mediante l’uso degli strumenti caratterizzanti tale genere musicale: il mandolino, la chitarra, il flauto traverso, la fisarmonica, il tamburello, la tammorra, le nacchere. Canzoni note, ma alcune anche poco conosciute e proprio per questo più sorprendenti, che hanno ricreato una atmosfera suggestiva e multisensoriale in cui sono stati sollecitati tutti i sensi degli ascoltatori attraverso le parole e i suoni, che nell’incontro con i corpi si facevano visioni, profumi, gusto, melodia.

Alto gradimento per lo spettacolo offerto da parte dei presenti che, permetteteci questa nota papillare, hanno gradito anche le pietanze del buffet, anch’esse rappresentanti della tradizione napoletana, in questo caso culinaria, quali pasta e fagioli con cozze, parmigiana di melanzane, polpette e braciole e per dessert un delizioso babà.
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