Manifestazione contro il “Caro Bollette”: da Palma si alza il grido di protesta di Caliendo

Dino Lauri 29 Settembre 2022
Manifestazione contro il “Caro Bollette”: da Palma si alza il grido di protesta di Caliendo

Anche Palma Campania alza la voce per il ‘Caro Bollette’, in occasione della manifestazione pubblica che s’è tenuta a Napoli stamattina, culminando in piazza Plebiscito.
Tra i concittadini che hanno preso parte al lungo corteo, partito da via Argine, c’era anche Vittorio Caliendo, panificatore di Palma Campania che porta avanti insieme alla famiglia un’attività che può vantare diversi punti vendita sul nostro territorio.
«Siamo in perdenza, perché i costi dell’energia superano di gran lunga i ricavi. – ci spiega Caliendo – Rispetto al passato, paghiamo importi più che triplicati in bolletta. Nel nostro caso, ad esempio, l’ultima pervenutaci per il consumo di energia elettrica è pari a 2.300 euro, quando fino a qualche mese addietro la media del costo si aggirava intorno ai 400 euro».



Caliendo aggiunge: «Noi utilizziamo varie fonti di alimentazione per i nostri forni: energia elettrica, gas, legna, dunque cerchiamo in qualche modo di ‘difenderci’ per ridurre i costi, ma al tempo stesso dobbiamo far fronte anche all’aumento spropositato del prezzo della farina, che è raddoppiato già da febbraio scorso, quando la guerra in Ucraina era appena iniziata e gli aumenti improvvisi sono stati del tutto incontrollati ed ingiustificati».



E lo Stato, le istituzioni: cosa fanno? «Abbiamo avuto degli incontri, in passato, in Regione Campania, ma al di là delle parole di circostanza, non s’è concretizzato alcun impegno a sostegno di chi ha un’attività produttiva. Lo Stato? Ci ha prospettato un contributo pari al 30% sui costi dell’energia, ma gli aumenti sono stati del 700%, non ci troviamo con i conti e, tra un po’, di questo passo, molti di noi saranno costretti a chiudere».
Cosa chiedete?
«Con UniPan – il Consorzio dei Panificatori Campani – abbiamo manifestato per reclamare costi più controllati e realistici per l’energia. Ci sentiamo raggirati, abbandonati al nostro destino, lo Stato deve provvedere, altrimenti sarà la fine per tantissime attività come la nostra».

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