Uomini & Politica

Giuseppe Montuori* 12 Agosto 2023
Uomini & Politica

In questi giorni mi è capitato di svogliare alcune pagine di internet e, una in particolare, ha destato la mia attenzione. Orbene mi sono soffermato a leggere un articolo di F.Rossi(2020), riguardante la vita politica di alcuni personaggi del passato che, sicuramente, avrebbero molto, anzi moltissimo da insegnare a tanti politici attuali. Il breve testo che seguirà riguarda due grandi Uomini politici, ahimè scomparsi negli anni ’80, ognuno rispettoso dell’altro:

Enrico Berlinguer, segretario del Partito Comunista dal 1972 al 1984. Giorgio Almirante, iscritto al Partito Nazionale Fascista (fino al 1943), al Partito Fascista Repubblicano (1943-45) ed al Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale (1946-1988). Due personaggi estremamente diversi, due uomini agli antipodi. Non li ho mai visti insultarsi in nessun programma televisivo, né in bianco e nero né a colori. Quando l'11 giugno del 1984 morì Enrico Berlinguer, colpito da un ictus durante un comizio per le elezioni europee, Giorgio Almirante si recò in Via delle Botteghe Oscure, allora sede del PCI, dove era stata allestita la camera ardente dell'avversario di sempre (mai nemico), per rendergli un commosso omaggio e si mise in fila, lui, ex-fascista, con gli altri comunisti. Nessuno lo contestò o lo scacciò. Giancarlo Pajetta e Nilde Iotti lo riconobbero, e affabilmente lo invitarono a seguirlo all'interno davanti alla salma dell'uomo con cui aveva avuto confronti decisi ma leali.

Quando Almirante morì, il 22 maggio del 1988, gli stessi Pajetta e Iotti si recarono in via della Scrofa, sede del MSI, per ricambiare l’omaggio, circondati, da parte dei "camerati", dello stesso rispetto che i comunisti avevano riservato
quattro anni prima all'uomo di destra davanti alla bara del loro segretario. Che rimpianto di quell'uomo di sinistra, che non aveva bisogno di insultare o di demonizzare nessuno! Che rimpianto di quell'uomo di destra che rispettava chi non era dalla sua parte senza offendere e senza odiare.

Credo non ci sia nulla da aggiungere, se non un umile e modesto consiglio ai tanti politici  (sia locali che nazionali). Ebbene, sappiate che l’avversario (mai nemico), si sconfigge con idee e programmi politici importanti e apprezzabili, che apportino benefici economici, sociali, culturali ecc., per l’intera collettività. La gente  è stanca di sentire offese, fake news,  insulti sul conto dell’altra parte politica, solamente perché non si è in grado di squalificare l’avversario in modo civile, con proposte serie e condivisibili. Altra brutta piega che sta prendendo il nostro Paese è quella di fare i processi nei talk show televisivi, piuttosto che nei Tribunali e di condannare le persone prima ancora delle sentenze dei giudici. E poi ci si lamenta che, alle ultime elezioni politiche, il 40% degli aventi diritto al voto, ha disertato le urne. Probabilmente le persone sono stufe della politica (e politici), di basso livello, forse come qualcuno ha suggerito, sarebbe opportuno creare delle scuole ad hoc che formino i futuri Uomini politici, anche se come diceva il grande Antonio De Curtis (Totò), “uomini si nasce.

* (Dottore in Scienze della Pubblica Amministrazione) 

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