I SENTIERI DELLA MEMORIA: Intrecci di storia tra famiglia e paese

Luigi De Luca 10 Giugno 2022
I SENTIERI DELLA MEMORIA:
Intrecci di storia tra famiglia e paese

Il libro “La famiglia Santorelli. Intrecci di storia della famiglia e del paese” (edito Michelangelo 1915) a cura di Flora Santorelli e Pietro Damiano, riesce a ripercorrere tramite vicende di una famiglia gli avvenimenti vissuti a Carbonara di Nola tra l’Ottocento e il Novecento.

Patrocinata dallo stesso comune di Carbonare, la ricerca storica per la realizzazione di questo prezioso volume ha visto l’apertura di numerosi Archivi storici come quello diocesano, Caserta e Napoli nonché una serie di informazioni lucidamente custodite nella memoria storica delle persone più anziane.
 
 
L’elemento fondamentale che si evince da questo studio ponderoso è la straordinaria efficacia nel costruire una narrazione locale civica e sociale, inserendosi nel più ampio contesto politico ed economico dell’Italia di quel tempo. E allora non poteva mancare una prima ed attenta analisi sull'autonomia comunale che Carbonara di Nola visse nei primi anni del XVII secolo, oppure il racconto del «grande atto di responsabilità» a cui furono chiamati gli stessi cittadini quando il 21 ottobre 1860, a seguito dell’annessione del Regno delle Due Sicilie a quello di Sardegna, si espressero tutti con votazione palese nella seguente formula: Il popolo vuole l’Italia una e indivisa con Vittorio Emanuele II, re costituzionale, e i suoi legittimi successori. E da qui avanti sino al periodo bellico, con l’Italia tra le due guerre e le conseguenti distanze sociali come ferite ancora da rimarginare.

 
Ma come si ricostruisce la storia di una famiglia? Si domanda Flora Santorelli, scandagliandone le modalità e descrivendo gli aspetti più importanti di una “produzione di scritture” la cui genesi è genuinamente naturale. Anche perché, come afferma Armando Petrucci: «la famiglia è il luogo di elaborazione di una fitta produzione memoriale e documentaria, […] insieme come testimonianza indiscutibile dell’identificazione del gruppo e della sua proiezione nel passato».

Pertanto, ci si fa portatori di una testimonianza familiare (come quella dei Santorelli) che va dalla fine del 1700 alla metà del 1900 procedendo genealogicamente dalla più antica discendenza (Gennaro Santorelli) fino ai successivi “fruitori” di una tradizione che risente ora del carattere politico, ora di quello economico, passando poi per l’ingegno amministrativo e architettonico fino a toccare le corde di una sacerdotale vocazione e di uno spirito caritatevole dedito tutto ai più bisognosi.  
 
 
Attualmente, come riportato da Giuseppe Santorelli: «la famiglia non vive più a carbonara, ma risiede a Napoli o in altre città senza mai mancare, nei periodi estivi, di soggiornarvi» per non dimenticare.
 
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