Quattro chiacchiere con... Salvatore Esposito

Franco Simeri 23 Novembre 2020
Quattro chiacchiere con... Salvatore Esposito

Recentemente al cinema con "Spaccapietre", film impegnato dei gemelli De Serio che punta i riflettori sul caporalato, attualmente in tv su Sky con la quarta stagione di "Fargo" e impegnato nelle riprese dell'ultima stagione di "Gomorra", abbiamo scambiato un paio di battute con Salvatore Esposito, attore ormai di caratura internazionale con il quale ci siamo soffermati proprio sui suoi ultimi impegni.

Ciao Salvatore, partiamo da "Spaccapietre, sei il protagonista del film di Gianluca e Massimiliano De Serio che ha portato alla ribalta cinematografica un argomento molto importante e scottante.

Ciao, si un argomento non facile da digerire perché molti credono che questo lavoro nei campi, noi la definiamo "la nuova schiavitù", sia riservato solo ed esclusivamente agli extracomunitari, ma non è così, ci sono anche tantissime vittime italiane e il problema è che questa cosa va avanti, mi verrebbe da dire da anni e anni, ma secondo me da secoli e secoli, di gente sfruttata, sottopagata che vive in condizioni igienico-sanitarie disastrose.

Recentemente hai dichiarato che recitare negli Stati Uniti è un po' come giocare in Champions League, raccontaci un po' allora come è stato prendere parte alla quarta stagione di "Fargo".

E' stata un'esperienza bellissima, non vedevo l'ora che arrivasse qui in Italia per farvela vedere (attualmente in programmazione su Sky Atlantic n.d.r.), ero anche stracurioso di vedere il riscontro negli Stati Uniti, perchè attesissima dal pubblico e da molti addetti ai lavori.

A quanto pare non è andata affatto male...

Ne sono contento.

Prima di salutarci, a proposito di serie attesissime, State turnanno...

Beh...si, vi posso solo dire che sarà l'ultima di "Gomorra" e sarà una grandissima stagione, veramente non sapete cosa vi aspetta o meglio nun sapite che v'aspetta...

Attendiamo fiduciosi. Grazie Salvatore per questa chiacchierata e a presto.

Grazie a voi e... State senza penzieri.

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