Scoperta eccezionale nel Parco Archeologico di Pompei

Geltrude Vollaro 17 Agosto 2021
Scoperta eccezionale nel Parco Archeologico di Pompei

Scoperta eccezionale nel Parco Archeologico di Pompei.

Un’antica sepoltura è stata rinvenuta presso la necropoli di Porta Sarno, al lato est del centro urbano della città.

Una tomba monumentale rivede la luce grazie al lavoro di una squadra multidisciplinare nata dalla collaborazione con gli Scavi e con l’Università Europea di Valencia ha portato alla luce quella che si può definire a tutti gli effetti una scoperta straordinaria.

La tomba presenta un corpo parzialmente mummificato in perfette condizioni, con ancora i capelli, le ossa e un orecchio ben conservato. “Uno degli scheletri meglio conservati della città antica” afferma il direttore del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel.

Sul frontone della tomba la lastra marmorea riporta un’iscrizione commemorativa in lingua greca che onora il proprietario Marcus Venerius Secundio, a testimonianza dell’uso della lingua greca negli spettacoli teatrali.

Le ricerche storiche hanno rivelato che Marcus Venerius Secundio era un liberto, custode del Tempio di Venere, un incarico prestigioso dato che i romani avevano intitolato la città proprio alla Dea.

Dunque un ex schiavo che aveva conquistato un alto ceto sociale dopo il riscatto. Si è stimato che sia morto all’età di 60 anni circa. Ha scelto di farsi inumare e non cremare come era in uso a Pompei antica, forse perché si sentiva “straniero”, non appartenente alla città.

La perfetta conservazione del cadavere fa addirittura pensare alla pratica dell’imbalsamazione, ma solo le analisi dei tessuti prelevati sveleranno il mistero.

Questa scoperta è davvero sorprendente per la sua unicità che ha colto di sorpresa gli studiosi. I fattori che fanno di questa tomba un ritrovamento eccezionale sono fondamentalmente tre. Il primo è dato dalla struttura della tomba che si presenta a recinto ed ha una facciata decorata da piante verdi su un fondo blu. Il secondo dalla presenza di una camera per l’inumazione, insolita dato che i corpi degli adulti, all’epoca venivano inceneriti e terzo fattore l’iscrizione commemorativa in lingua greca.

 Solo il lavoro della squadra di esperti messa in campo potrà far luce su questo complesso enigma storico.

Dato che la tomba è collocata al di là del Circumvesuviana e quindi fuori dal percorso turistico si sta pianificando uno studio di fattibilità per includerla nell’itinerario turistico.

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