Jannik Sinner: il ragazzo delle Alpi che ha conquistato il mondo

Rosa Ferrante 17 Novembre 2025
Jannik Sinner: il ragazzo delle Alpi che ha conquistato il mondo

Quando Jannik Sinner scende in campo, il tennis sembra trasformarsi in un racconto epico. Non è solo la potenza dei suoi colpi a incantare, né la velocità con cui copre il campo: è quella calma glaciale, quella determinazione silenziosa che fa pensare a un eroe moderno nato tra le montagne, dove il vento soffia forte e il carattere si forgia presto.

Nato a San Candido e cresciuto a Sesto, nel cuore dell’Alto Adige, Sinner ha respirato l’aria rarefatta dell’altitudine fin da bambino. Prima di impugnare una racchetta, danzava sulle piste da sci con la stessa leggerezza che oggi mostra nelle sue rotazioni di diritto. Campione nazionale giovanile nello slalom gigante, sembrava destinato a un futuro sugli sci, ma una scintilla interiore lo ha portato altrove. E così, a 13 anni, ha lasciato casa per trasferirsi a Bordighera, all’accademia di Riccardo Piatti: una scelta coraggiosa, il primo passo di un viaggio che lo avrebbe cambiato per sempre.

La sua ascesa non è stata un’esplosione improvvisa, ma una crescita costante, metodica, quasi scolpita. Sinner non ha bruciato le tappe: le ha attraversate una per una, con la pazienza delle montagne da cui proviene. Ha costruito il suo tennis giorno dopo giorno, affinando il diritto frustato, il rovescio pulito e chirurgico, un servizio sempre più devastante. Ma ciò che davvero incanta è la testa: una maturità fuori dal comune, la capacità di restare lucido nei momenti che decidono tutto.

Ogni vittoria importante, dalle notti incandescenti in Coppa Davis ai trionfi nei tornei più prestigiosi, è sembrata parte naturale di un percorso inesorabile. Sinner non si esalta, non ostenta, non cerca il clamore: lascia che siano i punti, i colpi, il sudore a parlare per lui. E forse è proprio questo che l’Italia ama di più: la sua autenticità.

È diventato un simbolo, una nuova bandiera per il tennis italiano e non solo. Il suo modo di stare in campo, semplice ma implacabile, ha ridato al pubblico la sensazione che nulla sia davvero impossibile. Ogni volta che impugna la racchetta porta con sé un Paese intero, e lo fa con la stessa compostezza di quel ragazzo che, in Val Pusteria, imparava a non avere paura delle sfide.

Il futuro, per Sinner, non è un miraggio: è un sentiero che sta già percorrendo con passo sicuro. E mentre il mondo del tennis lo osserva, l’Italia sogna. Perché con lui, ogni partita è un capitolo nuovo di una storia che profuma di fatica, talento e destino. Una storia che è solo all’inizio.

ULTIMI ARTICOLI